Partiamo dalle norme..
La professione di psicologo è disciplinata dalla Legge 56/1989 ed è regolata dal Codice Deontologico degli Psicologi italiani Secondo l’articolo 1 della suddetta legge “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione – riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito”. Nel documento del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi “La professione di psicologo: declaratoria, elementi caratterizzanti ed atti tipici” del 5 giugno 2015 si precisa che:
Sostegno psicologico
Il sostegno psicologico è un intervento il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita dell’individuo e degli equilibri adattivi in tutte le situazioni (di salute e di malattia), nelle quali ciò si rivela opportuno, sviluppando e potenziando i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione, con una attenta valutazione delle disabilità, delle risorse, dei bisogni, delle aspettative del soggetto, nonché delle richieste e delle risorse dell’ambiente. Il sostegno psicologico realizza interventi diretti e mirati ad ottimizzare ogni tipo di relazione affettiva, adeguando la percezione del carico di responsabilità e sviluppando le reti di sostegno e di aiuto nelle situazioni di disabilità o disagio psichico.
Consulenza psicologica
La consulenza psicologica comprende tutte le attività caratterizzanti la professione psicologica e cioè: l’ascolto, la definizione del problema e la valutazione, l’empowerment, necessari alla formulazione dell’eventuale successiva diagnosi. Lo scopo è quello di sostenere, motivare, abilitare o riabilitare il soggetto, all’interno della propria rete affettiva, relazionale e valoriale, al fine anche di esplorare difficoltà relative a processi evolutivi o involutivi, fasi di transizione e stati di crisi, anche legati ai cicli di vita, rinforzando capacità di scelta, di problem solving e di cambiamento.
In sintesi, cosa distingue il colloquio con un psicologo da una chiacchierata con un amico o un familiare?
È propria dello psicologo la valutazione e la comprensione del funzionamento psicologico della persona (dei processi cognitivi e intrapsichici, delle opinioni e degli atteggiamenti, dei bisogni e delle motivazioni, dell’interazione sociale, dell’idoneità psicologica a specifici compiti e condizioni) avvalendosi del colloquio psicologico e di strumenti psicodiagnostici (test e altri strumenti standardizzati).
